venerdì 20 novembre 2015

Sono musulmano, non sono terrorista. Chi è l'ISIS e perché?


Parigi, 13/11/15. Illustrazione di Angela Varani


Buongiorno lettori,
ad una settimana di distanza è doveroso continuare a parlare non solo dei terribili attentati che hanno sconvolto Parigi - e l'Europa tutta - lo scorso venerdì 13 novembre, ma bisogna continuare a discutere sull'affaire terrorismo. Siamo in guerra, è ormai un dato di fatto. Ma contro chi?

Chi è l'ISIS? Come si struttura? Da chi è composto? E inoltre: come si finanzia questo sedicente e autoproclamato Stato Islamico?

Bisogna, è chiaro, partire dalle basi per avere un quadro più preciso della situazione. L'informazione attraverso i quotidiani, attraverso il web e, ora, anche attraverso i social network, è doverosa. Ma se si vuole andare a fondo e cercare di rintracciare cause fatti e conseguenze (possibili), propongo di studiare qualche testo che ho personalmente letto ed apprezzato.

#PrayForParis - illustrazione di Jean Jullien

 In primis suggerisco i testi che ho recensito nel corso di questo anno su The Fielder (cliccando sui titoli potete trovare la mia recensione e farvi un'idea più precisa):

- Il Califfato nero. Le origini dell'ISIS, il nuovo Medio Oriente, i rischi per l'Occidente di Jack Caravelli e Jordan Foresi, Nutrimenti : un testo basilare per comprendere chi è l'ISIS, come e quando nasce, dove si muove e come si finanzia.

- Arte e terrorismo. Sulla distruzione islamica del patrimonio storico artistico di Luca Nannipieri, Rubbettino : per comprendere, tra le altre cose, come l'ISIS riesce a finanziarsi con il saccheggio di opere d'arte e il commercio on line.

- La Soldatessa del Califfato. Il racconto della miliziana fuggita dall'ISIS di Simone Di Meo e Giuseppe Iannini, Imprimatur : l'intervista/ confessione shock ad una ex miliziana dell'Is. In appendice trovate anche il manuale di reclutamento.

- Maria Giulia che divenne Fatima. Storia della donna che ha lasciato l'Italia per l'ISIS di Marta Serafini (giornalista Corriere della Sera) : chi è Maria Giulia Sergio? Perché ha aderito alla causa jihadista? Si parla di foreign fighters e dell'asse Italia-Albania. (POST DEL BLOG)



C'è un punto, inoltre, su cui vorrei soffermarmi. Oriana Fallaci. Ho sentito e letto, in questi giorni, moltissime citazioni presumibilmente tratte dai libri della Fallaci e, beninteso, mi riferisco a La rabbia e l'orgoglio e La forza della ragione.  



Attacchi di una violenza inaudita (e menomale che siamo noi quelli che si battono contro il terrorismo) da una parte, atteggiamenti idolatranti dall'altra. La cosa più triste è che spesso la maggior parte di queste persone non ha mai letto la Fallaci, ma parla per partito preso.
Come ben saprete, ormai, io sono un'amante della cara Oriana, la buona, vecchia Oriana che sta a tutti sulle palle. Perché era irriverente, perché aveva un modo piuttosto aggressivo di proporsi e di esporre le proprie idee, eppure Oriana è stata immensa ed è stata molto altro.
Ripenso a Un uomo, ripenso a Lettera a un bambino mai nato, a Penelope alla guerra, a Niente e così sia. Ripenso a Un cappello pieno di ciliegie, alle prime interviste ai divi del cinema raccolte ne Gli antipatici, ripenso anche a Il sesso debole. E poi ci sono quei testi che non potete permettevi il lusso di non leggere, non fosse altro che per avere contezza di chi state (e di cosa state) criticando: parlo di Intervista con la storia e Intervista con il potere. Questa raccolta di interviste ai grandi personaggi che hanno fatto la Storia del Novecento è qualcosa da cui non si può prescindere, se davvero si vuol capire chi è stata Oriana Fallaci.

Ed infine, certo, c'è stata La rabbia e l'orgoglio, c'è stata quell'Oriana che a troppi non è piaciuta. Eppure, nonostante possa capire la posizione di chi si scaglia contro una certa ideologia o contro una certa - miserevole - politica, continuo a non comprendere perché non si dà atto alla Fallaci di quanto ha predetto.
Sbagliato il modo? La do per buona. Giusto. Ma condannare qualcuno per aver sostanzialmente palesato una gran parte della triste verità che stiamo subendo oggi, no, è da vigliacchi. Perché radunare tutti i musulmani sotto la cupola del terrorismo è più che errato, ma nascondersi dietro ad un dito senza avere l'intelligenza di riconoscere da che parte proviene quel male, è altrettanto meschino.

L'ISIS, il terrorismo, l'Islam integralista e fondamentalista, sono certamente un tumore dell'Islam moderato (se ci pensate, perché avere la necessità di parlare di Islam "moderato"? Noi abbiamo forse un Cristianesimo "moderato"? No. C'è sicuramente un Cristianesimo che, in nome di Dio, ha combattuto crociate e bruciato le streghe al rogo, ma, insomma, eravamo anche in pieno Medioevo. E pur constatando che anche oggi esistono i fanatici - per qualsiasi tipo di religione - dobbiamo intelligentemente e obiettivamente ammettere che NESSUNO UCCIDE 130 PERSONE per fanatismo religioso all'urlo di Allah è grande!), ma, per capire contro chi dobbiamo combattere, non si può prescindere - armandoci di buon senso - dall'individuare la provenienza del germe del male.

Detto ciò, vorrei proporvi qualche riflessione sulla figura di Oriana Fallaci. Io ne ho scritto qui, sempre su The Fielder, a più riprese:

- Oriana una donna di Cristina De Stefano, Rizzoli : consiglio di partire da qui per capire chi era davvero Oriana Fallaci. Una biografia essenziale, asciutta e non retorica.

- Il mio cuore è più stanco della mia voce di Oriana Fallaci, Rizzoli : un testo in cui sono raccolte le conferenze che Oriana ha tenuto nelle varie università americane. Si parla di giornalismo e di politica.

- La rabbia e l'orgoglio di Oriana Fallaci, Rizzoli : ecco il manifesto di Oriana Fallaci, il testo incriminato. Io ho provato ad analizzarlo punto per punto.


Mi permetto di inserire anche la mia recensione a Sottomissione di Michel Houellebecq , testo profetico, a suo modo:

- Sottomissione di Michel Houellebecq, Bompiani. 


Buona lettura e buone riflessioni.

Nessun commento:

Posta un commento