mercoledì 21 gennaio 2015

Oriana Fallaci: tra celebrazione e mito

Si è detto di tutto su di lei, sui suoi libri, sul suo lavoro di giornalista: ha collezionato accuse, insulti, glorie, gioie e sofferenze di ogni tipo. Si è sempre battuta per ciò che riteneva giusto, ha fondato la sua vita sui concetti di Libertà e Verità, e ha sempre fatto ciò che meglio sapeva fare: scrivere.
Questa è Oriana Fallaci, la grande giornalista di fama internazionale che ha lasciato un segno indelebile nella storia del Novecento e che, tutt'oggi, fa ancora parlare di sé. Con la Passione che l'ha contraddistinta, Oriana si è resa celebre in tutto il mondo grazie ai suoi reportages di guerra e alle sue temutissime interviste ai grandi della Terra: nessuna paura, molto coraggio, grande audacia. Tenacia da vendere.
Rizzoli ha deciso di ricordarla così: 





A otto anni dalla morte Oriana Fallaci torna a vivere attraverso i ricordi che prendono forma grazie alle fotografie, ai documenti e alle riproduzioni degli oggetti che hanno fatto parte della vita della grande giornalista toscana. Materiale quasi interamente inedito quello che troviamo all'interno del volume "Oriana Fallaci in parole e immagini" (Rizzoli, 2014, a cura di Edoardo Perazzi), un lussuoso volume che contiene tutto ciò che i lettori di Oriana non si aspetterebbero mai di trovare.
Un' affascinante sorpresa, organizzata e strutturata seguendo le tappe fondamentali della vita della scrittrice e che parte da un accurato lavoro di ricerca e di approfondimento. 
Per saperne di più, potete leggere il mio articolo apparso su Sololibri.net ( http://www.sololibri.net/Oriana-in-parole-e-immagini-a-cura.html ).

Ecco alcune immagini presenti nel volume:

"Mio padre era disperato perché, quando sono nata, non ero un maschio. Allora mi ha portato a caccia".


"Mi sono spinta fino all'incrocio del ponte e mi accingevo a scattare una fotografia quando i Quyet Tu hanno preso a sparami. Da dove, chissà. Ricordo solo il fischio delle pallottole e la voce di Felix nascosto sotto un carro armato: "A terra! Buttati a terra!". 



"Se far parlare la gente è svernante, farla parlare dinanzi a una macchina che registra ogni pausa o sospiro è nel cinquanta per cento dei casi drammatico". 



"Hollywood è uno stato mentale, un miraggio. Non si guarda Hollywood con gli occhi: ma col desiderio, l'invidia, la suggestione". 



" F. - Signor Hitchcock, si rende conto che i suoi insegnamenti e i suoi film servono ai crimini? Lo sa che anni fa, ad Ankara, un giornalista uccise un diplomatico servendosi di una rivoltella nascosta nella macchina fotografica: esattamente come nel suo film Inviato speciale?
 H. - Sì che lo so. E ne fui assai lusingato". 



"Ti amo bene perché tu hai molto spirito" (Alekos Panagulis ad Oriana Fallaci, biglietto)


"Chi dice di non avere paura alla guerra o è un cretino o è un bugiardo".



"Io avevo scelto il silenzio. Avevo scelto l'esilio. Perché in America, è giunta l'ora di gridarlo chiaro e tondo, io ci sto come un fuoriuscito".


"Dico quello che penso e quello che penso è ciò che la gente pensa è quasi mai dice. E quello che la gente pensa e quasi mai dice è la verità."


"Sono nata per essere uno scrittore e sarei uno scrittore anche se non avessi avuto le mani oer scrivere".