giovedì 30 luglio 2015

Pier Franco Brandimarte e "L'Amalassunta" al Futura Festival

Mercoledì 29 luglio, alle ore 19, presso il cortile dell'ex liceo classico a Civitanova Alta, si è svolto all'interno del Futura Festival l'incontro con Piero Travaglini e Pier Franco Brandimarte, autori de Il metrò del piccione (Manni editore) e L'Amalassunta (Giunti).



Nella splendida cornice del borgo marchigiano, il direttore artistico del festival Gino Troli ha introdotto i due romanzi e ha dialogato con gli autori, entrambi di origini marchigiano-abruzzesi - Travaglini nativo di San Benedetto e ora residente a Roma, Brandimarte originario della Val Vibrata e residente a Pescara.



Ho recentemente parlato del romanzo di Pier Franco Brandimarte su Sololibri.net, romanzo che ha già vinto un premio molto prestigioso - come ha ricordato durante l'incontro anche Troli - il Premio Italo Calvino 2014.

L'Amalassunta (Giunti, 2015) è, come l'ho definito io, un libro mistico, visionario, non completamente raggiungibile, un libro che si addentra nei meandri più oscuri e più bui della vita di un artista complesso e misterioso: stiamo parlando di Osvaldo Licini.
La ricerca di Brandimarte - o di Ninì, voce narrante del libro - approda a Montevidone, paesino sperduto delle Marche segrete della Sibilla, lì dove nasce e torna, dopo lungo peregrinare, Osvaldo Licini, il pittore marchigiano dell'Amalassunta, il pittore che parlava alla luna, il pittore che dipingeva paesaggi dell'anima.

"Ho cercato libri, fotografie, quadri, tutto ciò che trovavo. Alcune cose sembrava occupassero un posto preciso, che partecipassero a comporre un significato (...). Anche se questa forma continua a sfuggirmi non posso fare a meno di cercarla".

E' così che Ninì inizia la sua affannosa ricerca, per trovare la vera identità di Licini e per ritrovare se stesso, in una terra tanto ricca quanto ostile, misteriosa.
"E' sempre emozionante parlare del mio libro in questa terra in particolare", ha esordito Brandimarte al Futura Festival. "E' stata una bella sfida poter unire due esistenze, quella di Licini e quella del mio protagonista", spiega il giovane autore, "poiché parliamo di un personaggio (Licini, ndr) che ha terminato da tempo il suo ciclo di vita, è morto nel 1958, e dall'altra parte abbiamo una narrazione che prende le mosse da un presente. C'è un narratore (Ninì, ndr) che, avendo una sua particolare storia d'amore, si incrocia con la storia d'amore e con la storia artistica ed esistenziale di questo pittore".
Un incontro, quello tra Brandimarte e Licini, del tutto casuale: "io non sapevo chi fosse Osvaldo Licini, non avevo mai visto nessuna delle sue opere né ne avevo mai sentito parlare. Tutto si collega al malfunzionamento di un navigatore automobilistico", confessa divertito l'autore. "Tre anni fa giravo in macchina, verso il fermano, ed io volevo andare in un certo posto, ma, per caso, mi sono ritrovato a Montevidon Corrado. Era sul far della sera, c'era un panorama bellissimo, che si poteva godere da questo paesino meraviglioso ma piccolissimo, piccolo e stretto come un pugno, ma da cui da una parte si vedono tutti i Sibillini e dall'altra parte si vede il mare".
Brandimarte regala al pubblico del Futura Festival una emozionante descrizione del paesino di Montevidone e del territorio marchigiano, proseguendo il racconto del suo avvicinamento all'opera di Licini: "Decisi di fare una passeggiata per il paese, ed incontrai due signori che mi chiesero se volessi vedere dei quadri, perché c'era una stanzina in cui c'era allestita una mostra. Non ricordo con precisione quali quadri, quali soggetti vidi per prima, ma ricordo benissimo che l'atmosfera che si era creata iniziò a stuzzicarmi".

Amalassunta - Osvaldo Licini

Sotto il cielo ambrato di una calda serata marchigiana, Pier Franco Brandimarte ammalia il pubblico di lettori con il racconto del misticismo artistico di Osvaldo Licini, riassunto in un romanzo come L'Amalassunta, che disegna una mappa dei sentimenti colorandola delle tonalità dei quadri dell'artista di Montevidone.
"Spero che il lettore, alla fine del libro, provi la stessa emozione che ho provato io quando ho terminato di scriverlo. Spero, in sostanza, che abbia la sensazione di trovarsi di fronte ad un geroglifico, che, in quel momento, svela il suo lato oscuro, svela il suo volto, la faccia della medaglia fino ad allora incomprensibile".

Molti i lettori accorsi al termine della serata per conversare con l'autore, per esprimere pareri e sensazioni e, naturalmente, per avere un autografo con dedica da parte del giovane scrittore.


Alcuni miei scatti dell'incontro:

  A partire da sinistra: Piero Travaglini, Gino Troli e Pier Franco Brandimarte


Pier Franco Brandimarte parla de L'Amalassunta con il direttore artistico del Futura Festival Gino troli








Pier franco Brandimarte legge alcuni passi de L'Amalassunta





martedì 28 luglio 2015

David Grossman al Futura Festival di Civitanova Marche

“Leggere un buon libro significa trovare un luogo, un luogo in cui, quando ce ne allontaniamo, sentiamo la necessità di tornare”.
Civitanova Altadomenica 26 luglio 2015 - Nella calda serata estiva marchigiana, il Futura Festival ospita, nell’accogliente Piazza della Libertà, un ospite illustre e di fama internazionale. Stiamo parlando dello scrittore israeliano David Grossman, classe 1954, nato a Gerusalemme e residente a Mevasseret Zion.
Il grande saggista e scrittore è stato intervistato da Filippo La Porta, uno tra gli otto coordinatori del festival. "

Così si apre il mio contributo per Sololibri.net: un articolo in cui racconto la serata di domenica 26 luglio a Civitanova Alta, in compagnia di un elegantissimo David Grossman e di un preparato ed attento Filippo La Porta ad intervistarlo.

Qui, alcuni miei scatti della serata!
Copyright Giulia Ciarapica 2015. Tutti i diritti riservati.





















lunedì 27 luglio 2015

Il Cinema a Pennello viene Travolto da un insolito Giancarlo Giannini nell'azzurro mare di luglio!

Il Museo del Cinema a Pennello mette a segno un altro colpo, ospitando l'illustre Giancarlo Giannini nella suggestiva cornice di Palazzo Marinozzi.
L'ormai famosa collezione di bozzetti cinematografici di Paolo Marinozzi continua a suscitare stupore, e lo scorso 25 luglio, a Montecosaro (MC), l'attore spezzino di Pasqualino Settebellezze e Paolo il caldo taglia il nastro tricolore e giallorosso all'entrata del Museo.
"Questa sì che è la grande bellezza", afferma Giancarlo Giannini durante la sua visita: l'attore non manca di firmare il mitico gommone Callegari di Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto e di indossare il borsalino in feltro marrone di Pasqualino Settebellezze.



Volete sapere come si è svolto tutto l'incontro? 
Bene, non vi resta che leggere il mio articolo per Ghigliottina.it, in cui troverete anche una interessante intervista al padrone di casa, Paolo Marinozzi, che ha scambiato due chiacchiere con me riguardo la collezione e il successo della mostra.

Di seguito, alcuni scatti che ho realizzato durante l'evento dello scorso sabato con Giancarlo Giannini:


Giancarlo Giannini arriva a Montecosaro











"Questa è la grande bellezza!"










Taglio del nastro tricolore e giallorosso







Giannini ammira alcuni bozzetti della collezione in compagnia di Paolo Marinozzi


Giannini indossa il borsalino in feltro marrone di "Pasqualino Settebellezze"


Con i giornalisti mentre ammira i cimeli del Museo
















Ancora Giancarlo Giannini con i cimeli del Museo


Con Paolo Marinozzi, foto ricordo prima della firma degli autografi









Gigantografia del manifesto di "Paolo il caldo", film cult con Giancarlo Giannini







Giancarlo Giannini inizia la firma degli autografi ai fans