martedì 29 luglio 2014

L'ascensore - di Giulia Ciarapica . Istantanee con andamento lento e tumultuoso

"Quel poco di buono che Matilde era riuscita a vedere in un uomo tanto diverso da lei, ma allo stesso tempo così simile, a tratti identico, era svanito nel giro di qualche secondo. Matilde oscillava tra l'essere spietata, sentendosi completamente sicura di sè, e l'essere accondiscendente e accattivante: era una di quelle donne apparentemente tutte d'un pezzo, algide, fredde, prive di emozioni, ed era così che lei, sostanzialmente, amava dipingersi. Il cuore, a volte, avrebbe preferito non averlo, o l'avrebbe barattato molto volentieri con qualcosa di più utile, un altro cervello magari. La sua parte razionale, quella tutta dedita alle spiegazioni logiche, quella parte che tentava ogni volta di trovare un perché anche dove un perché non c'era, proprio perché non doveva esserci, insomma, tutta quella parte puramente scenica, la stava distruggendo piano piano, dolcemente, amabilmente, silenziosamente. La sua sensibilità, il suo romanticismo, vivevano e coltivavano la loro solitudine all'ombra della ragione, quella stessa ragione che puzzava di muffa, di cibo andato a male.
E poi c'era lei, la Matilde irruente, la Matilde passionale, la Matilde forte, quella che viveva di prepotenza, presunzione e arrischiava, osava, si dimenava per ottenere ciò che voleva. E lo otteneva. Ecco, quella Matilde era Andrea. O meglio, Andrea somigliava proprio a quella Matilde lì, quella che non voleva rivali. La prima donna cui nessuno doveva permettersi di rubare il ruolo.
Due Andrea? O due Matilde? "

Racconto breve dai toni spensieratamente inquietanti. Per leggerlo tutto vai su: www.sistafacendosemprepiutardi.wordpress.com

Giulia Ciarapica

1 commento:

  1. Ho letto il racconto, e devo confessarti che mi è piaciuto molto.
    Solo un appunto (non richiesto): a volte forse troppo autoreferenziale (il che non è necessariamente un male!), a volte forse troppo manieristico (e saremmo a due appunti), ma sicuramente appassionante.
    Brava!

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