giovedì 16 ottobre 2014

Tano D'Amico e la mostra fotografica di Cartacanta "I miserabili 2 - I nuovi volti della rivolta"

Presso l'Ex Pretura di Civitanova Alta, nell'edificio che si erge tra le strade di una antica cittadina marchigiana, dal 3 ottobre al 2 novembre è possibile visitare, tra le altre, la mostra fotografica dedicata a "I miserabili 2 - I nuovi volti della rivolta", di Tano D'Amico.



Classe 1942, Tano D'Amico è un giornalista e fotoreporter italiano, siciliano di nascita e romano di adozione; il suo percorso di crescita, sviluppo e ricerca fotografica, oltre che di informazione giornalistica, si snoda dagli anni '70 fino ad oggi. 
Come è chiaro dagli scatti presenti alla mostra, l'interesse del fotoreporter è principalmente quello di ritrarre l'altra faccia, l'altra storia, l'altro risvolto della medaglia: manifestazioni studentesche, lotte per ottenere una casa, scioperi e disoccupazioni a cui parteciparono donne (al quale D'Amico ha dedicato una sezione intera della sua ricerca fotografica, parlando e documentando emancipazione femminile), operai, disoccupati, studenti e sottoproletari con tutti i nemici del caso, vale a dire carabinieri, infiltrati, agenti del PS, esattori e funzionari. 



Tano D'Amico è stato anche il fotografo del 1977, quello che ha documentato, nella mostra "È il '77", i momenti di un anno che "mostra come si potrebbe vivere tutti quanti insieme in un modo completamente diverso, perché per alcuni istanti, per alcuni giorni, i giovani in quell'anno" - spiega D'Amico - "hanno vissuto tutti quanti insieme, tutti quanti in pace e tutti quanti condividendo il cibo, l'acqua e anche il vino". L'obiettivo del fotografo è quello di testimoniare i disordini che ci furono in quei giorni di concitazione, ma anche la volontà di far passare un messaggio di pace, il messaggio che i giovani volevano trasmettere agli "uomini armati che si presentavano sempre a ricordare" - continua il fotoreporter - "che non avevano altra strada se non quella dello scontro, muro a muro".
Le immagini della mostra di Cartacanta, che occupano lo spazio di una ex Pretura nella cui sala principale, al centro, campeggia l'immancabile "La legge è uguale per tutti", sono più attuali che mai, mentre ritraggono extracomunitari, cittadini in difficoltà, indignati e dissidenti. Eppure, nonostante lo spirito altamente provocatorio e polemico che emerge dagli scatti, si avverte una dolcezza di fondo che permea e si insinua negli occhi e nei volti di quella gente disperata e combattiva.
Un maestro della fotografia che ha scelto di dare voce agli esclusi, agli emarginati, quasi a rivestire il ruolo del Manzoni dei Promessi sposi, colui che ha dato nuova vita agli umili.

Altri scatti della mostra:









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